BMW M3 E46 - Escape Dolomiti

10/07/2025

 

Sono le 5:50 del mattino. L’aria sul Passo Manghen è fredda e immobile. È inizio giugno, il sole è già sorto e una luce morbida illumina l’asfalto, ancora umido dopo la notte rigida.
Il sei cilindri della nostra BMW M3 E46 ronza regolare mentre affrontiamo le strette curve che conducono alla cima del passo, a oltre 2.000 metri di altitudine.




Una volta arrivati al rifugio, troviamo ad aspettarci altre due icone bavaresi: una BMW M2 CS del 2021 e una M4 CSL del 2022, l’ultima belva in edizione limitata proveniente da Monaco. La nostra E46 del 2002, nel classico argento e dotata del ricercato cambio manuale, è l’unica delle tre a non avere alcun tipo di filtro. Dopo una breve pausa caffè, siamo pronti per ripartire.



Il sei cilindri in linea S54 si risveglia con un rombo rotondo e pieno, familiare e, al tempo stesso, ogni volta emozionante. Inserisco la prima marcia: la frizione oppone la giusta resistenza, la leva ha una corsa secca e precisa. Non c’è bisogno di forzare nulla: l’auto ti invita a guidare, a sentire ogni tornante, a dosare il gas in modo preciso e mirato.



Dopo il Passo Manghen raggiungiamo la Val di Fassa, per poi risalire in quota attraverso il Passo Sella e, successivamente, il Passo Gardena. Le strade si allargano, i panorami diventano cinematografici. Qui, le differenze tra le auto si fanno più marcate. La BMW M2 CS è agile, potente, con un turbo sempre pronto e un telaio che infonde sicurezza. La BMW M4 CSL è un’arma da pista: veloce, cattiva, capace di numeri da capogiro e con un sound importante.



Eppure, la vera sorpresa è come la BMW M3 E46 riesca a tenere il passo. Non tanto in termini di performance pura, ma di coinvolgimento. Dove le altre puntano al cronometro, la E46 punta dritta al cuore. Il suo sterzo preciso e diretto comunica ogni variazione dell’asfalto. Il cambio meccanico è un’estensione del corpo. Il motore sale di giri con una naturalezza che nessun turbo, oggi, può eguagliare, fino a toccare la linea rossa oltre gli 8.000 giri con una sinfonia meravigliosa.



Il nostro itinerario ci porta poi a Corvara, risalendo il Passo Falzarego e successivamente il Giau, dove ci sorprende una breve ma intensa bufera di neve, nonostante sia ormai giugno.
Ogni curva è un momento da vivere. Con la BMW M3 E46 non si tratta solo di andare veloce, ma di guidare bene. Di essere parte di un tutto che funziona all’unisono. Nessuna complessa modalità “Sport”. Nessuna centralina che decide al tuo posto. Solo tu, la strada e una meccanica sincera.



Dopo il meraviglioso Passo Fedaia, ai piedi del ghiacciaio della Marmolada, concludiamo il giro sul Passo Rolle nel tardo pomeriggio. La luce calda del sole filtra tra le cime dolomitiche. Le auto sono parcheggiate in ordine: CSL, CS, E46. Gli sguardi dei passanti cadono su tutte, ma quando chiedono quale sia stata la più divertente da guidare, la risposta è unanime.



Sarà per la sua leggerezza, per la purezza delle forme, per l’assenza quasi totale di elettronica, ma la E46 trasmette quel senso di connessione che solo certe auto, in certe condizioni, riescono a dare.
La primavera è il momento perfetto per godersi le Dolomiti, ma farlo con una BMW M3 E46 manuale è qualcosa di più. È un’esperienza che riporta alla superficie ciò che oggi, troppo spesso, si perde: il piacere di guida vero, non mediato, non filtrato.



In un’epoca di cavalli virtuali e assistenze elettroniche, l’auto più “vecchia” del gruppo ci ha ricordato una grande verità: il progresso non è sempre sinonimo di emozione. E, a volte, meno è davvero di più.

Contattaci per scoprire le nostre icone BMW Classic.

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